
A 148 detenuti di Cagliari anche il reddito di cittadinanza
La notizia secca è: 148 detenuti nei penitenziari sardi, anche per reati gravi come la violenza sessuale o l'associazione a delinquere, hanno percepito, con i loro familiari il reddito di cittadinanza. Ora l'Inps dovrà recuperare 548.112 euro. La cosa per me è sconvolgente ed è solo l'ultima in ordine di tempo relativa a migliaia di persone, spacciatori, truffatori, affiliati a mafia, camorra e ndrangheta, che hanno ricevuto il suddetto reddito. Ora il punto è, senza voler entrare nel merito dell'efficacia o meno del reddito di cittadinanza, è mai possibile distribuire milioni di euro sulla parola? Ossia la cosa funziona così. Ci sono dei requisiti ovviamente (esclusi lavoratori al nero, delinquenti, camorristi etc) ma la verifica sulla sussistenza dei requisiti viene fatta, caso mai, dopo che le somme sono state erogate. E' come se si presentasse a casa nostra un tizio che non conosciamo e dicesse: "Ho saputo che distribuite soldi, li voglio anche io". E noi glieli diamo. Poi se per caso quel tizio incappa in un controllo (cosa per nulla certa) dovrà restituire i soldi. Un sistema di questo tipo, per la distribuzione di soldi pubblici, secondo me, configura un gigantesco danno erariale. Ma chi se ne frega. Tanto paga pantalone. Come pure il reddito doveva essere una misura temporanea, dovevano esserci dei "navigator" ossia formatori che poi istruivano i beneficiari per farli andare a lavorare. Ma in realtà i "navigator" non hanno proprio salpato dal porto. I pochi Comuni che hanno provato a mettere al lavoro i percettori di reddito si sono trovati di fronte i sindacati che protestavano perchè "toglievano lavoro ai dipendenti e ai possibili assunti". Alla fine il reddito di cittadinanza è un sostegno per le persone povere e oneste (e su questo non si discute) ma anche un "regalo" fatto a un esercito di truffatori e delinquenti che se la ridono alle nostre spalle. Per chi volesse incazzarsi ancora di più riporto a seguire due approfondimenti. Il video sui requisiti per il reddito di cittadinanza (cosi dal confronto con la cronaca degli ultimi mesi vi rendete conto di come tra "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" e il comunicato integrale della Guardia di Finanza di Cagliari. Buone cose a tutti.
IL COMUNICATO DELLA FINANZA
La Guardia di Finanza di Cagliari, nell’ambito delle attività finalizzate al monitoraggio e al controllo della spesa pubblica, ha sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del cosiddetto “Reddito di Cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari. Sono state verificate le posizioni dei soggetti risultati, dal marzo 2019, aver scontato un periodo di carcerazione all’interno di una delle dieci strutture presenti nel territorio sardo. Dal riscontro di tali occorrenze è emerso che centocinquantotto soggetti hanno indebitamente percepito il Reddito di Cittadinanza.
Con riguardo alle posizioni dei soggetti transitati per la detenzione presso la casa circondariale di Uta (CA), l’esame di quanti tra i predetti detenuti ed i loro familiari hanno richiesto ed ottenuto il Reddito di Cittadinanza, ha portato complessivamente ad individuare 84 posizioni irregolari.
Nel dettaglio, sono 40 i soggetti che, durante il relativo periodo di permanenza carceraria, sono risultati direttamente richiedenti e destinatari della pubblica provvidenza.
Le restanti 44 posizioni hanno riguardato i familiari dei detenuti: gli stessi, omettendo di indicare nelle domande di richiesta del Reddito di Cittadinanza la condizione detentiva del membro del proprio nucleo familiare, riuscivano a far rientrare la propria posizione reddituale all’interno dei canoni previsti per la corresponsione del beneficio.
Più nello specifico, 14 hanno indicato falsamente nel modulo di domanda presentata all’INPS la circostanza che il nucleo familiare risultava costituito anche dal congiunto di cui si ometteva di precisarne la condizione detentiva.
I restanti 30 invece non hanno comunicato l’intervenuta carcerazione del congiunto, facendolo ancora figurare nel nucleo familiare e continuando così a percepire indebitamente il sussidio.
Le posizioni invece dei soggetti transitati per la detenzione presso le case circondariale di Isili (SU), Arbus (CA), “Is Arenas”, Nuoro, “Badu’ e Carros”, Onani (NU), “Lodè Mamone”, Lanusei (NU), “San Daniele”, Sassari-Bancali “Giovanni Bachiddu”, Alghero (SS), “G.Tomasiello”, Tempio Pausania (SS) “P.Pittalis”, Oristano “Salvatore Soro” ha portato all’emersione di 74 posizioni irregolari, di cui 26 direttamente riconducibili a soggetti sottoposti a custodia cautelare in carcere.
Le restanti 48 posizioni hanno riguardato i familiari dei detenuti, i quali hanno falsamente prodotto o evitato di effettuare variazioni del proprio stato di famigli all’INPS per continuare a beneficiare del sussidio: 34 hanno indicato la presenza nel nucleo familiare del congiunto detenuto, mentre 14 hanno omesso di comunicare l’avvenuta carcerazione di un componente familiare
Nel novero dei detenuti indebiti percettori figurano, soggetti sottoposti a misura detentiva, sia cautelare che come pena, per i reati che vanno dal traffico di sostanze stupefacenti all’omicidio, dalla rapina alla violenza sessuali, e persino casi di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Tutti i soggetti individuati sono stati segnalati all’INPS per il recupero dell’indebito beneficio di cui 92 anche denunciati all’Autorità Giudiziaria poiché diretti firmatari della domanda di corresponsione del beneficio.