
Accanirsi contro statue e bandiere non ci porta da nessuna parte
Per mia formazione, religione e cultura ritengo che la violenza, anche solo verbale, nei confronti della donna sia una forma di vigliaccheria di noi uomini che va condannata senza se e senza ma. Il libro che vedete descritto in questo blog, che comprende inchieste giornalistiche contro gli sfruttatori di ragazze costrette alla strada (e grazie a queste inchieste la magistratura ha avviato un'indagine giudiziaria che ha permesso di arrestare e condannare una banda di albanesi che sfruttava ragazze e le costringeva a vendere i figli), ne è un'ulteriore dimostrazione. Lo dico perchè ritengo che ciascuno di noi, nel proprio ambito lavorativo e nell'esperienza di tutti giorni, possa e debba fare qualcosa per rimuovere pregiudizi e discriminazioni. Lo possono ed è meritevole che lo facciano anche i collettivi studenteschi ma, imbrattare e deturpare la statua di Indro Montanelli non è certo il modo migliore per esprimere la loro condanna nei confronti della violenza di genere e, tra l'altro, non serve a nulla. Indro Montanelli ha commesso un atto gravissimo durante la sua permanenza in Africa, ha avuto come concubina una ragazza minorenne, lo ha confessato e non ha mai mostrato pentimento per questo. Questo suo comportamento va assolutamente condannato. Ma Montanelli è stato uno dei più grandi giornalisti italiani, ha difeso la libertà di stampa, ha condotto battaglie contro la corruzione e il malaffare, non è stato mai servo dei potenti. Ognuno di noi muore per sempre solo quando è dimenticato. Il ricordo delle azioni positive di ciascuno di noi alimenta le azioni positive di chi è ancora in vita. Per questo nessuno ha il diritto di distruggere il passato di un uomo con un tratto di spray se da quel passato si può trarre una lezione per migliorare il presente e il futuro.
Lo stesso modo di diffondere messaggi giusti in maniera sbagliata, ossia con la violenza, ha caratterizzato parte delle proteste per l'uccisione di Floyd per opera di un poliziotto americano. La statua di Cristoforo Colombo danneggiata e divelta è la dimostrazione di una follia ignorante che nulla ha a che vedere con la lotta al razzismo. Inoltre, tra i diritti da tutelare, c'è anche il rispetto del Credo altrui. E mi viene in mente quando, in varie manifestazioni, viene bruciata la bandiera di questo o quello stato. Una bandiera non rappresenta mai la forma di governo in quel momento al potere (contro cui è legittimo dissentire) ma un popolo che in quel simbolo si rivede. Bruciare una bandiera, di qualsiasi tipo, è un atto di disprezzo gratuito verso la fede altrui che va invece sempre rispettata e tutelata. In fondo vale una regola semplice semplice in materia di diritti: la libertà di ciascuno finisce dove inizia la libertà degli altri. Per questo nessuno può essere libero di imbrattare, bruciare, demolire.