
Aiuto, i burocrati hanno occupato il web
All'inizio abbiamo salutato l'avvento del web come la morte della burocrazia. Via tutte le carte e basta lungaggini per un certificato, una pratica, un adempimento. Se se. I burocrati sono sbarcati sul web e lo hanno infarcito di username, password che scadono ogni mese, codici che ti arrivano per sms, test con cui devi dimostrare che non sei un robot (ricopiando scippi incomprensibili o rispondendo a domande della serie quanti semafori ci sono nelle foto?). E tutto questo per quale ragione? Per inseguire una chimera, ossia per la privacy. Ma la privacy sul web non esiste, anche un bambino di 5 anni scarica un programmino a 10 euro e trova tutte le password del mondo. Esiste invece l'odissea della burocrazia digitale. Avete provato ad esempio a scaricare il Green Pass della vaccinazione? Per prima cosa dovete avere l'authcod che vi viene inviato per mail o per sms. Ma non sia mai non ve lo hanno inviato perchè in questo caso dovete chiamare al numero 1500 cui io ho chiamato per tre giorni e, ieri notte, alle 2,30, sono riuscito a prendere la linea. Poi dovete inserire una miriade di dati che la signorina vi chiede a ripetizione (dopo tre giorni ha pure fretta): codice fiscale, data di scadenza, sped, data di nascita delle ultime tre generazioni, poi dovete dimostrare che non siete un robot. Dopo tutto questo pigiate il tasto invio e il programma vi dice: il green pass non è stato generato, riprovare. Nuovo giro, nuova giostra. E voi che già dovete ricordare 15 password e altrettanti username solo per lavorare in ufficio, che per andare in bagno se non scaricate un'app (con generalità e codici Tmp, Bpp e cacchi vari, tutti rigorosamente in inglese) non riuscirete mai a scaricare lo sciacquone. Voi, proprio voi, dovete pure sorbirvi le scemenze di chi dice che il digitale ha sconfitto la burocrazia. Sinceramente inorridisco al pensiero delle camionate di milioni che ci arriveranno con il Piano di resistenza e resilienza per la transizione digitale. Altre cervellotiche procedure scaricate su di noi per fare cose che, prima, facevamo molto più semplicemente.