
Allarme: astensione in Francia al 28%, ma in Italia è al 52%
Nell'ascoltare i resoconti, tv, web, stampa, delle elezioni in Francia si viene colpiti dal fatto che l'astensione ha raggiunto il 28,5%. Lo mettono in risalto tutti i commentatori e si "sorprendono" i nostri politici. Ma lo sapete qual è stata l'astensione alle ultime comunali a Milano, Roma, Napoli e Torino? Non ha votato il 52% degli aventi diritto. Ossia i sindaci di queste grandi città sono stati votati, al massimo da un quarto degli aventi diritto (quindi chi ha preso il 60% deve sottrarre subito i 2/4 degli elettori). In pratica la metà degli elettori, a votare, non c'è andata proprio.
Alle ultime politiche, invece, i nostri astenuti sono stati il 27% e, siccome parliamo del 2018, ossia di quattro anni fa, sicuramente se si votasse adesso supereremmo di gran lunga la Francia. Del resto per le Politiche dal 7,1% di astenuti nel 1968 e al 7,4% nel 1996 si passa al 27% nel 2018, arrivando dunque ad una differenza di venti punti percentuali in 50 anni.
Una ricerca della LUISS di Roma individua la causa di queste astensioni in una perdita di credibilità nei confronti della classe politica: i cittadini mettono in dubbio la reale capacità della politica di risolvere i problemi economici e sociali che incombono sulle larghe fasce della popolazione.
Ma i nostri partiti, invece di candidare persone credibili, fanno finta di niente e guardano alla Francia.