
Chat dell'orrore, video con sevizie a bambini diffusi da ragazzini
La polizia postale ha scoperto una chat "degli orrori" tra giovanissimi: 20 minori tra i 13 e i 17 anni, che si sarebbero scambiati immagini "di orribili violenze e con contenuti di alta crudeltà". L'inchiesta, coordinata dalla procura dei minori di Firenze, è nata dalla denuncia a Lucca di una madre che aveva scoperto sul cellulare del figlio 15enne filmati hard con anche bimbi. Sul telefono trovati poi file provenienti anche dal dark web con video di suicidi e di mutilazioni e decapitazioni di persone e animali.
Chi fa cronaca è abituato sentirne di tutti colori. Purtroppo fanno notizia i "fattacci" e, quindi, in una quarantina di anni mi sono trovato a raccontare e, spesso, ad assistere a vicende di inaudita violenza e crudeltà. Tra questi la violenza sui bambini è un qualcosa a cui non mi sono mai "abituato" e ho sempre fatto fatica (provando a mantenere il giusto equilibrio tra diritto di cronaca e rispetto per le persone) a raccontare storie del genere. Ma questa notizia aggiunge orrore ad orrore: minori sono essi stessi aguzzini nei confronti di altri minori. Ossia diffondono immagini di violenza di bambini e sono essi stessi poco più che bambini. E questo lo fanno per "puro piacere", per sentirsi grandi. Già ma proprio questo è il punto, il riferimento che un minore vede nel comportamento dei "grandi". Se i "grandi" vivono una vita virtuale, sotto tutti i punti di vista, non parlano più in famiglia, non dialogano con i figli, tutto finisce in un mondo senza umanità. In questo mondo virtuale si alimentano però comportamenti reali e i minori pedofili di oggi non potranno che essere i violenti e i violentatori di domani. Se non si interviene in tempo succede la cosa più pericolosa possibile: tra carnefici e vittime non c'è più alcuna distinzione.