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Ci chiudono tutti per colpa di pochi furbi e alcuni sciacalli

Ci avviamo verso la chiusura totale della Campania, lo ha chiesto al Governo nazionale il governatore De Luca. Lo dovrà decidere il Governo nazionale comunque, non può essere lui a farlo. Ma in questo momento proviamo a distinguere la valutazione sull'opportunità di chiudere tutto dalle cause per cui siamo giunti a questa situazione. Una situazione certamente e oggettivamente drammatica come illustra lucidamente il collega Gianni Molinari nell'analisi che vi accludo di seguito e che è sul suo blog https://www.giannimolinari.it/ore-drammatiche-il-punto-sui-numeri/  che vi invito a seguire perchè sempre informato e puntuale.

Quindi cerchiamo di capire perchè, come ha affermato lo stesso De Luca nel suo ultimo messaggio, è saltato tutto e il sistema dei tracciamenti è al momento impossibile. Certo perchè il virus, come una qualsiasi influenza, non può essere fermato ma solo contenuto ma anche perchè molti si sono messi in testa che potevano "far fesso il virus" e cosa hanno fatto? Si sono fatti fare i tamponi dai laboratori privati e, una volta risultati positivi, questi laboratori non li hanno comunicati all'Asl. Così loro hanno continuato a circolare e lavorare e contagiare nel pieno dispregio della legge e della salute altrui. Quanti sono stati questi soggetti? Non pochi e alcuni laboratori privati ci hanno fatto su un bel pò di soldini.  Inoltre (lo ha accennato anche De Luca) alcuni laboratori su cui ora stanno indagando i Nas hanno escogitato un altro sistema per far soldi sulla nostra pelle: hanno processato cumulativamente più tamponi chiedendo soldi per ognuno. Mi spiego meglio. Per ogni tampone va utilizzato un kit di analisi con un tot di reagente che ha un costo, mettiamo 50 euro. Questi signori hanno inserito nel kit dieci tamponi per volta in modo che, se risultavano tutti negativi, se li facevano pagare 50x10 ossia cinquecento, pur avendo eseguito un solo tampone. Se risultava una positività andavano a rifare ad uno ad uno i tamponi per individuare quelli positivi. Un modo di fare criminale che pregiudica l'affidabilità del risultato del tampone. Ora se a questi due esempi aggiungiamo i numeri falsi dati ai ristoranti, le generalità false date per gli screening, si capisce come il dilagare del virus è stato fortemente aiutato da una massa di imbecilli e truffatori.


ORE DRAMMATICHE, IL PUNTO SUI NUMERI
  • Posted by Gianni Molinari
  • On 23 Ottobre 2020
  • 0 Comments

Sono ore drammatiche: i dati del contagio in Italia e in Europa sono a livelli inimmaginabili.

Pensavamo che la seconda ondata fosse una replica della prima e, invece, è drammatica.

Proviamo a mettere qualche punto fermo e a riepilogare la situazione:

  1. Il numero massimo di contagi nella cosiddetta prima ondata in Italia è stato il 21 marzo6.557 nuovi positivi a fronte di 26.339 tamponi (cioè il 25%) ; nello stesso giorno i morti furono 793,
  2. Lo stesso giorno, 21 marzo 2020, le persone ricoverate in degenza ordinaria per Covid-19 erano 17.708, quelle in terapia intensiva 2.857 e, infine, le persone in isolamento domiciliare 22.116.
  3. Ieri 22 ottobre (ma i dati – è bene ricordarlo – si riferiscono alle ore 24 del giorno precedente, quindi del 21 ottobre) in Italia i nuovi positivi sono stati 16.078 (tre volte quelli del 21 marzo), a fronte di 170.402 temponi (9,58%), 6,5 volte quelli del 21 marzo (9,58%); i morti sono stati 136 (sei volte in meno del 21 marzo)
  4. Ieri le persone ricoverate in degenza ordinaria per Covid-19 erano 9.694 (la metà del 21 marzo), quelle in terapia intensiva 992 (il 34% del 21 marzo) e, infine, le persone in isolamento domiciliare 158.616 (sette volte quelli del 21 marzo)

Le tendenze

Dal primo ottobre a ieri 22 ottobre

    • i “nuovi” positivi sono passati da 2.548 a 16.978
    • i morti da 24 a 136
    • i ricoverati in degenza ordinaria da 3.097 a 9.694
    • i ricoverati in terapia intensiva da 291 a 992
    • i positivi totali da a 52.647 a 169.302