
Colori cambia la regola: Rt meno di 1 giallo, Rt a 1 scatta l'arancione, con 1,25 si andrà in rosso
Il Governo ha deciso di cambiare musica per le "pezze a colori". Ossia di cancellare i 21 parametri da cui dipendeva il colore di una Regione e affidarsi ad un unico parametro: il valore di Rt, ossia il tasso di contagiosità. L'Rt funziona così: se è uguale a 1 vuol dire che, statisticamente, una persona contagia un'altra persona. Se è a 2 che ogni persona ne contagia due. Ovviamente ogni nuovo contagiato poi contagia con la stessa proporzione altre persone.
La nuova regola dice che una Regione è gialla se l'Rt è inferiore a 1, se supera 1 diventa arancione, se supera 1,25 diventa rossa. Il punto è che per misurare l'Rt si tiene conto solo dei positivi sintomatici in quel momento, gli asintomatici sono esclusi.
Questo nuovo criterio che sembra più rigido in realtà non lo è. Basti pensare ad un giorno qualsiasi in una regione qualsiasi. Prendiamo la Campania il 28 novembre scorso, ad esempio, sui 2729 positivi solo 268 erano sintomatici e la regione era rossa. Con il nuovo criterio sarebbe arancione o addirittura gialla.
Ma qual è il problema. A parte la sensazione che, cambiando i parametri in continuazione sembra che ci facciamo fessi da soli, l'indice Rt sale e scende in continuazione. Le restrizioni connesse ai colori si dovrebbero cambiare quindi con la stessa velocità dei fari di un semaforo. In poche parole in linea teorica la nuova "pensata" del Governo ha un senso. E' in pratica che bisogna vedere che succede. Io che di matematica e statistica ne capisco ben poco mi appello in questi casi a Toto': "E' la somma che fa il totale".
Se volete approfondire di seguito un Bignamino sull'Rt
Cos’è l’indice di contagio Rt?
L’Rt ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo in relazione, però, all’efficacia delle misure restrittive – come il lockdown o, più recentemente, le zone rosse, arancioni e gialle – volute dal governo per frenare l’avanzata del virus. Non è altro che un tasso di contagiosità che ci spiega, in alte parole, quanto è contagioso il virus dopo l’applicazione delle restrizioni.
Come funziona?
In concreto, se l’indice Rt è 2 vuol dire che ogni infetto, in un determinato periodo, può contagiare due persone e queste due persone ne possono contagiare altre due a testa nel periodo successivo. Per questo motivo è bene che l’indice Rt resti sotto quota 1. Se superiore, scattano nuovi divieti: significa, infatti, che ogni persona ne ha contagiata un’altra.
Come viene calcolato?
L’Rt, pur essendo molto affidabile, non può essere l’unico parametro da prendere in considerazione per assumere decisioni importanti, che impattano sulla vita di tutti. Il motivo? L’Rt viene calcolato solo sui sintomatici, ovvero sui pazienti che, trasferiti in ospedale o rimasti a casa, hanno avuto sintomi riconducibili al Covid. Non vengono presi in considerazione gli asintomatici che, come sappiamo, costituiscono una grande fetta dei positivi. La scelta di non considerare gli asintomatici è saggia perché in questo modo l’indice Rt viene calcolato con criteri stabili nel tempo: la popolazione degli asintomatici, invece, non può essere stimata con certezza.