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Coronavirus, Conte proroga lo stato di emergenza al 31 dicembre

L'annuncio non è ufficiale ma la decisione è presa. Basta guardare il video qui sotto per rendersene conto. Il premier Conte prorogherà lo stato di emergenza da Coronavirus al 31 dicembre e questo servirà a rendere possibili ulteriori ordinanze con efficacia immediata di legge che si renderanno necessarie. Ma qual è la situazione attuale in Italia? Abbastanza tranquilla, il virus ha perso potenza e capacità di contagio e i focolai che ci sono derivano da casi importanti dall'estero. Ma proprio questo è il punto. Stiamo vivendo una sorta di tregua e il pericolo viene proprio dai Paesi in cui il virus sta invece provocando contagi e morti in una maniera impressionante. L'Italia e l'Europa sono in pratica circondate e non è certo il momento di rilassarsi. Per questo ha fatto benissimo il ministro della Salute a bloccare i voli da 13 Paese extra Ue ad alto contagio (considerato il caso dei bulgari a Mondragone il divieto dovrebbe riguardare anche qualche Paese Ue). Lasciando da parte le acute analisi dei virologi (io non le seguo più) ci sono alcune deduzioni logiche che si possono fare. Questo virus ha una forma blanda e una violentissima. Dopo tutti i sacrifici e gli sforzi di contenimento fatti in Italia, ora abbiamo in casa la forma blanda e quella violentissima è all'estero. La maggior difesa è quindi evitare che questo virus, nella forma di massima potenza, torni in Italia. Come? Dobbiamo controllare tutti gli ingressi nel nostro Paese, bloccare per ragioni di sanità tutti gli stranieri che vengono da aree in cui il focolaio divampa. E, soprattutto, dobbiamo metterci in testa che non è tempo di vacanze all'estero: bisogna stare in Italia. Il caso di due voli di bengalesi carichi di positivi respinti è allarmante. Come è allarmante un altro bengalese che, messo in quarantena in Emilia Romagna perchè positivo, se ne è fregato altamente e, con febbre e tosse, ha preso cinque treni regionali girovagando in mezzo Lazio. L'esperienza ci insegna che il virus raggiunge un picco di diffusione e poi cala. Bisogna aspettare che nel resto del mondo la situazione migliori continuando a vigilare sul nostro territorio. E' quello che fanno tutti gli altri stati, dobbiamo farlo anche noi. Questo virus è tremendo perchè ci costringe all'isolamento, alla chiusura. Ma meglio una chiusura allargata all'Italia ora che una nuova chiusura entro i confini delle nostre case di qui a qualche mese.