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Covid, si fa strada il vaccino tutto italiano

Da Il Corriere della sera Tra i 165 vaccini anti Sars-CoV-2 che si stanno studiando in tutto il mondo ce n’è anche uno interamente italiano, per il quale l’Agenzia del farmaco (Aifa) ha autorizzato la sperimentazione di fase I, dopo la valutazione positiva dell’Istituto superiore di sanità e l’approvazione del Comitato etico dell’Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani. Lo studio, che prevede l’arruolamento di 90 volontari sani in due coorti (adulti e anziani), sarà condotto allo Spallanzani di Roma e al Centro ricerche cliniche di Verona. Obiettivo: valutare la sicurezza e di “GRAd-CoV2”, prodotto dall’azienda bio-tecnologica ReiThera di Castel Romano, e la sua capacità di indurre una risposta immunitaria nell’uomo. Vettore adenovirale Il vaccino, basato su un vettore adenovirale (come quello sviluppato dall’Università di Oxford), ha mostrato di essere sufficientemente sicuro e immunogenico (cioè in grado di far produrre anticorpi) nei test su animali. La coorte degli adulti comprenderà 45 soggetti sani tra i 18 e i 55 anni; quella degli anziani 45 persone sane tra i 65 e gli 85 anni. Sono previsti tre bracci di trattamento (con tre dosi crescenti di vaccino), composti da 15 partecipanti ciascuno, per un totale di 6 gruppi. L’arruolamento Lo studio inizierà con l’arruolamento di un gruppo di adulti e il vaccino viene testato su piccoli gruppi di persone, valutandone man mano la sicurezza ed eventuali effetti avversi. La Coorte degli anziani verrà avviata solo dopo i primi risultati positivi sul gruppo degli adulti. Dopo la vaccinazione i partecipanti saranno monitorati per 24 settimane. L’arruolamento degli adulti dovrebbe concludersi nella seconda settimana di settembre e i primi risultati su sicurezza e immunogenicità saranno disponibili entro la seconda settimana di ottobre. L’arruolamento degli anziani si concluderà nella prima settimana di novembre e i primi risultati arriveranno entro la seconda settimana di dicembre. I dati finali su sicurezza e l’immunogenicità saranno disponibili entro un anno dall’approvazione dello studio. Lotta contro il tempo «Si tratta di un’altra opzione sul campo che potrebbe farci uscire definitivamente dalla crisi e che dimostra come la ricerca scientifica e farmaceutica in Italia sia all’avanguardia di fronte a questa sfida globale» ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza. E il ministro dell’Università Gaetano Manfredi: «La ricerca italiana sta lavorando senza sosta per dare presto risposte al Paese e garantire la creazione di un vaccino contro Covid in un futuro non lontano. Continueremo come Governo a monitorare i diversi gruppi che stanno lavorando in una lotta contro il tempo». Il progetto è sostenuto da Ministero dell’Università, Centro nazionale delle ricerche e Regione Lazio.