featured image

Danni da Coronavirus per tutti, anche a chi ci 'marcia'

Il blocco delle attività produttive (non vedo perchè dobbiamo chiamarlo in inglese visto che ha colpito noi italiani) durante l'emergenza Coronavirus ha inferto danni enormi ma diversificati (se volete farvi un'idea precisa in proposito date uno sguardo al contributo video sottostante, del prof di marketing della Bocconi, Sandro Castaldo). 
Lo Stato, ovviamente per quello che può, sta provando con vari interventi (finanziamenti agevolati, compensazioni fiscali, bonus a fondo perduto) a sostenere chi è allo stremo e accompagnare la ripresa.  Ma i soldi pubblici vengono erogati per categorie, senza un serio accertamento degli effettivi danni subìti. Il risultato è che chi veramente è allo stremo, riceve pochi spiccioli, e chi invece non ha subito danni o ci "marcia" incassa ciò che non dovrebbe.  Per rendersene conto basta considerare un esempio pratico. Le librerie durante il blocco hanno perso l'85% delle vendite, ma chi si è attivato con consegne a domicilio e grazie a una buona presenza sui social ha ridotto il calo al 71% e c'è anche il piccolo caso di 17 librerie che sono riuscite a vendere addirittura di più rispetto allo stesso periodo del 2019. E' il quadro che emerge dall'indagine di IE-Informazioni Editoriali presentata online dell'amministratore delegato Simonetta Pillon.
Ora, se i proprietari di quelle 17 librerie che secondo me vanno comunque premiate perchè si sono date da fare, non brillano per onestà, possono accedere alle stesse agevolazioni di chi ha avuto un calo dell'85%. Il che non mi sembra giusto. Purtroppo il vizio di fare "erogazioni a pioggia" è tipico dell'amministrazione italiana. Nei paesi stranieri non si becca un centesimo se non si giustifica il danno subito e se si prendono soldi non dovuti, la sanzione giunge fino alla chiusura dell'attività. Del resto ci sarà una ragione se da noi il "reddito di cittadinanza" che in sè non è un'iniziativa economicamente sbagliata, diventa una vera e propria truffa, quando viene elargito a pregiudicati, boss della 'ndrangheta o della camorra, lavoratori al nero che non pagano le tasse, continuano a lavorare al  nero e prendono pure il reddito. La questione è: non è possibile che chi eroga risorse pubbliche non abbia la capacità di verificare se le destina alle persone giuste o a quelle sbagliate. Darle a tutti è un'ingiustizia per tutti.