
DIARIO DI VIAGGIO: I fumatori ad Alta Velocità
Lecce-Milano distano 1033 chilometri, 11 ore e mezza con l'Alta velocità. Dal tacco dell'italico stivale al profondo Nord. Eppure queste due città per centinaia di persone sono vicinissime, praticamente “na fumata e' sigaretta” per dirla con un'espressione napoletana. Ma chi sono queste persone? Come mai hanno una così singolare visione dello spazio e del tempo? Sono i fumatori che si servono dell'Alta Velocità e costituiscono un singolare esempio della principale qualità degli esseri umani: la capacità di adattarci a qualsiasi condizione pur di soddisfare le nostre esigenze. Se ci pensate noi umani siamo gli unici esseri viventi che siamo a nostro agio sulla terra, in aria, nell'acqua, sott'acqua, sotto terra, nello spazio e, ultimamente, anche sui social dimenticando che esiste un mondo reale. Ma questo è un altro discorso. Torniamo ai “poveri fumatori” dell'Alta Velocità. Mettiamo che un esemplare di questa specie sale sul treno a Lecce per raggiungere Milano (ma il percorso può essere diverso). In questo caso deve star chiuso nel treno a rigirarsi pacchetto di sigarette e accendino tra le mani sapendo che ha a disposizione ben poche occasioni di fare un “tiro”. Ossia Brindisi, Bari, Barletta, Foggia, Caserta, Roma, Firenze, Bologna, Reggio Emilia, Milano. In tutto 10 occasioni per fumare. Vi sembrano tante, ma noooo? Non dovete ragionare con la vostra testa ma con quella di un fumatore che sente il bisogno impellente di aspirare fumo (e non è una critica perchè sono fumatore anche io, ma sono in sospensione da circa tre anni perchè al momento mi sono scocciato di fare fumo). Quindi il nostro che fa? In primo luogo alla stazione di partenza si fuma tre sigarette in rapida successione mentre aspetta il treno. Poi, in viaggio verso Brindisi, si prepara la sigaretta in bocca e l'accendino in mano mentre sta seduto in carrozza. Appena il treno rallenta è già in prossimità della porta, davanti alle persone che devono scendere e pensa (sti cacchi di treni che si fermano solo due minuti, ma io sono più veloce di Beep Beep). Le porte si aprono e il tizio si fionda sui binari e riesce ad accendere mentre mette il primo piede sul gradino per cui, appena è a terra, già ha fatto il primo tiro. Non è solo, con lui ci sono altri tre o quattro colleghi, compresi un controllore e un capo treno che “danno l'esempio” di come si fa la fumata mordi e fuggi. Ma con loro non si può competere, sono dei professionisti. E comunque tra i fumatori ad Alta Velocità c'è un vasto campionario. Ho visto anche una madre che ha lasciato due figlie piccole sul predellino, è scesa ha fatto due tiri ed è riuscita a risalire mentre la porta si chiudeva con il rischio che il treno si portasse via le bambine. Ma la cronaca dei fumatori dei binari è lunga di storie vere. C'è chi si è perso il nonno, la moglie, l'amante, per una fumata al volo. Basta poco, bisogna calcolare bene i tempi e mai aspettare il fischio per risaltare a bordo. A volte chi deve fischiare è un capotreno fumatore che si confonde, soffia nella sigaretta e aspira dal fischietto. In questo caso siete fregati. E tutto per “na fumata e' sigaretta”. Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace. Buon viaggio.
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Un treno trasporta varia umanità, me compreso, che quasi quotidianamente copro il tragitto Caserta-Benevento-Caserta. Due volte al giorno, solo 45 minuti con l'Alta velocità in genere (ma tra ritardi, rallentamenti, stop forzati, i tempi non sono mai tali). Questo Diario di viaggio vuole raccontare di tale umanità. E il tutto è lasciato al caso perchè, ogni volta, ho un numero di prenotazione che mi assegna questo o quel compagno di viaggio. In fondo un treno e solo un mezzo per un viaggio nel viaggio: la vita.