
Donna blocca un treno per il suo presunto diritto a non indossare la mascherina
Una donna di 28 anni, in viaggio sull'Intercity Taranto-Salerno, si è rifiutata insistentemente di indossare la mascherina. Si è dichiarata "no vax e no mask" e, quando gli altri viaggiatori hanno avvertito il controllore, pretendeva di viaggiare senza protezione e di essere libera di infettare gli altri. Il treno è stato fermato ad Eboli ed il risultato è che tutti i viaggiatori (molti hanno perso le loro coincidenze) hanno dovuto attendere un'ora mentre le facevano una multa di 400 euro (l'articolo è stato pubblicato da Il Mattino).
La donna quindi, per esercitare il tuo presunto di diritto di violare la legge, non ha tenuto in conto una serie di diritti degli altri: quello dei viaggiatori a procedere serenamente e in orario dopo aver pagato il biglietto e rispettato la legge, quello del personale del treno a non essere impegnato a convincerla a rispettare le legge, quello di tutti i viaggiatori a non correre inutili rischi sanitati etc. etc. In poche parole, secondo lei, il suo diritto presunto doveva prevalere su quelli di circa 200 persone. Il punto è che, in un consesso civile, non possono esistere diritti senza doveri. Il virus non c'entra. Altrimenti basterebbe premettere la parola "no" davanti ad ogni cosa che non ci piace fare, ovviamente fregandocene degli altri. Quindi "no ticket" se voglio viaggiare gratis su treni e pullman, "no controlli" se non voglio perdere tempo all'imbarco di un aereo, "no voto" se non voglio essere interrogato dopo non aver studiato, "no divieto" se non voglio pagare la multa dopo aver parcheggiato l'auto al centro di un incrocio. Sto dicendo cose ovvie, ma il fatto è che la cronaca ci restituisce comportamenti così ovviamente stupidi che evidentemente bisogna partire dalle ovvietà per sperare in atteggiamenti civili.
P.s.
A questo punto penso che ciascuno di noi abbia il sacrosanto diritto di non incontrare una così durante la sua giornata