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Il Coronavirus alimentato dalla stupidità umana

Entro la fine dell'anno si stima che circa 300 mila tonnellate di mascherine e guanti, usate e gettate ovunque, andranno ad inquinare l'ambiente. In mare, nei boschi, in città, sui bordi delle strade. Certo noi essere umani facciamo di tutto affinchè l'”umano” accostato all'”essere” abbia sempre più una connotazione negativa. Ma non mi sorprende la mancanza di rispetto dell'ambiente. In taluni “esseri umani” la strafottenza per tutto ciò che è patrimonio comune, purtroppo, è congenita, unita ad una sorta di “paraculeria” per cui “io faccio i comodi miei e sono più furbo degli altri”. E' la logica della popolana che abita nel “basso” e butta l'acqua sporca nel vicolo davanti casa, poi chi entra in casa sua le riporta le schifezze nel “basso”, calpestano ciò che ha gettato. Sono passati centinaia di anni da quando avveniva questa “pratica” poco edificante e, aggiornato ai tempi, il comportamento è lo stesso. Enorme stupidità, prima ancora di inciviltà. Basta infatti riflettere un attimo per comprendere l'abbissale cretinaggine di chi getta ovunque mascherine e guanti. Il Coronavirus, ormai è accertato, si nutre dell'inquinamento e si diffonde di più laddove l'ambiente è malato. Abbiamo visto, volendo restare all'Italia, che i maggiori danni il virus li ha fatti laddove (in pianura Padana e Lombardia) l'aria è più inquinata e i gli specchi d'acqua più aggrediti dai rifiuti. Ebbene noi, per proteggerci da un virus che deriva dall'inquinamento, usiamo mascherine e guanti che poi gettiamo ovunque aumentando l'inquinamento. E' come se uno, per spegnere un incendio, getta benzina sul fuoco. Così facendo l'”umano” distrugge l'”essere” ossia la vita, e facciamo tutti una brutta fine.

Fate girare questo video qui sotto, forse riusciamo a recuperare al buon senso qualche imbecille