
Il prof universitario che lancia insulti sessisti è la spia di un corto circuito tra i docenti
Il caso in sè è da condannare senza se e senza ma. Un docente dell'Università di Siena che, durante una trasmissione radiofonica, lancia insulti sessisti al leader di Fratelli d'Italia, Meloni. Siccome ci ha pensato il presidente della Repubblica a censurare il comportamento di questo signore, non c'è altro da aggiungere. Se non sottolineare il vizietto di alcuni partigiani della politica di giudicare le vittime a seconda dei carnefici. Una vittima (lo dice la parola stessa) è invece tale indipendentemente da chi esercita la violenza. Una persona violentata verbalmente o fisicamente è vittima di violenza, sia che la violenza gli viene da un imbecille di destra sia da un imbecille di sinistra.
Ad ogni modo, l'episodio deprecabile, pone a mio giudizio un problema: quello di una revisione della classe docente, a tutti i livelli, per verificare l'attitudine di chi insegna a svolgere quella funzione. Il compito di un docente non è di fare politica, ma di trasferire competenze e lasciare che gli studenti formino liberamente le loro idee politiche. Purtroppo, troppo spesso capita, che docenti (pochi in verità) si ritengono in diritto di instillare odio e partigianeria nei loro studenti. Ebbene insegnare richiede competenza ma anche equilibrio, per questo i docenti andrebbero sottoposti a periodici test per verificare la loro attitudine alla didattica, come i piloti vengono sottoposti a specifici test per l'attitudine al volo. Un docente svolge un ruolo delicatissimo, non possiamo permetterci che danneggi le nuove generazioni.