
Il valzer dei tamponi e il caos ordinanze
Ormai la nostra giornata si spende tra ansie legate ai risultati dei tamponi e ordinanze che ci restringono sempre più le libertà. E questo perchè ciascuno di noi, a meno che non sia stato colpito direttamente, ha ormai un amico o un parente che ha conosciuto il virus o è entrato in contatto con qualcuno che lo ha contratto. E ciascuno di noi cerca di capire, durante la giornata, quando e dove deve mettere la mascherina, se può spostarsi oltre il quartiere, oltre la provincia, oltre la regione o può prenotare un viaggio su Marte. Le ordinanze dei governatori e i decreti del presidente del consiglio sono diventate ormai peggio dell'oracolo della Sibilla Cumana: non si capisce nulla. Esempio concreto: 48 ore fa De Luca ha annunciato come imminente un'ordinanza con cui, da venerdi, chiudeva tutti i locali delle 23 alle 6 del mattino. Ebbene l'ordinanza, la 82, è stata firmata ma del coprifuoco non c'è traccia. Eppure tutti i media, nazionali e non, continuano a dire che il coprifuoco è contenuto nell'ordinanza 82 (evidentemente nessuno si legge le ordinanze ma procede per sentito dire o per suggestione). Intanto altri annunci danno per certo un Dpcm che chiude questo o quello e noi, come un gregge disorientato, corriamo dal barbiere o dal parrucchiere prima che ce li chiudano. Ora una sola preghiera, almeno questa, signori Governatori e Primo Ministro, fate quel che dovete e ditecelo quando lo avete fatto. Non ce lo annunciate, in poche parole, state zitti se potete.