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Il voto sospeso tra rischio covid e crescita dell'astensionismo

Si vota. Referendum, Regionali e, per i più fortunati, pure le Comunali. Tutti andremo al seggio con un pò di preoccupazione, visto che i contagi sono in crescita ovunque. E la stessa preoccupazione ce l'hanno, ovviamente, presidenti di seggio e scrutatori che rimarranno per decine e decine di ore in quegli ambienti frequentatissimi dove, dobbiamo dircelo, noi elettori cercheremo di stazionare il minor tempo possibile. Comunque vada sarà una tornata elettorale con una crescita dell'astensione (già quella naturale rasenta il 40%), dovuta a diversi fattori. Molti anziani, per precauzione, non andranno ai seggi. Non ci andranno (o non ci dovrebbero andare) tutti coloro che stanno in quarantena obbligatoria (perchè positivi o in attesa di risultati dei tamponi) o volontaria. Stiamo parlando di decine di migliaia di persone che avevano il diritto, presentando una domanda, di chiedere che gli scrutatori-infermieri, andassero a casa loro. Stando ai primi dati nemmeno il 10 per cento di questi astensionisti per causa di forza maggiore hanno chiesto il voto a domicilio. Quindi non andranno a votare. Non voglio credere qualcuno sia così irresponsabile da violare la quarantena per impugnare matita e scheda. Ma... Tutte queste incognite, queste preoccupazioni, non hanno spinto le istituzioni a modificare, magari con un voto elettronico a distanza, le procedure di voto. In un momento e in un'epoca in cui si fa tutto on-line, cose pubbliche e private. Vabbè. Tra un paio di giorni sapremo chi sono, tra i 196 aspiranti consiglieri regionali casertani, i magnifici otto che hanno guadagnato il "posto" di consigliere regionale. Solo 196 aspiranti su 8 posti. Non c'è proporzione con i concorrenti ad un consorso pubblico: 30-40 persone per una decina di posti fissi. Così va la vita. Buona elezione e a tutti.