
Pandemia, vanno riorganizzati la rete e il ruolo del medico di base: così non va
Il problema maggiore che abbiamo in questo momento è che gli ospedali sono intasati da persone che, nel 60% dei casi, non hanno bisogno di cure ospedaliere. A questo primo fatto provo ad aggiungerne altri tre: 1) Lo stipendio medio di un Medico di Base è di 105.000 euro lordi all'anno (circa 4.600 euro netti al mese), superiore di 3.050 euro(+197%) rispetto alla retribuzione mensile media in Italia. Ma alcuni medici di base arrivano a 192.900 euro lordi l'anno. 2) In base al bollettino più recente della Regione Campania su 4079 positivi 3.643 sono asintomatici e quindi certamente curabili a domicilio e a distanza e dei 436 sintomatici solo un 10% necessita di cure ospedaliere 3) Tar Lazio: i medici di famiglia non sono tenuti a visitare i pazienti Covid a domicilio, la Regione fa ricorso".
Dopo i fatti su cui ciascuno di voi ovviamente può farsi la sua opinione vi dico la mia. Lasciamo da parte le visite a domicilio del pazienti Covid. Ma non sarebbe giusto e sensato che ogni medico di base facesse da punto di riferimento per l'Asl e seguisse, almeno telefonicamente, tutti i suoi assistiti che sono in cura da casa per il Covid? Chi meglio di lui conosce le patologie dei suoi pazienti? E poi non è forse vero che il medico di famiglia viene già pagato per curare questi stessi pazienti che ora necessitano esclusivamente di cure farmacologiche? Non è possibile che esiste una rete di validissimi professionisti (pagati profumatamente se mi consentite e che lavorano dal lunedi al venerdi e siamo onesti, solo negli orari di studio perchè raramente rispondono a telefono) e che questa rete non riesce a fare da filtro e fa intasare pericolosamente gli ospedali. Ora certamente i medici di base fanno il loro dovere sulla scorta del loro contratto. Ma il punto è proprio questo. Il loro contratto e la loro funzione va mutata e, a parte le chiacchiere, si deve fare in modo che davvero costituiscano, soprattutto in situazioni di emergenza sanitaria, il filtro per gli ospedali e le cure specialistiche successive. La pandemia è una tragedia ma se nemmeno da una tragedia impariamo a fare qualche sacrificio, anche professionale, davvero ci sono poche speranze di progresso civile. E poi, sarò un vecchio romantico, ma continuo a pensare che contratto o non contratto un medico deve curare ovunque e dovunque i propri pazienti. Perchè sia chi rischia in un reparto Covid sia chi sta dietro ad un scrivania viene chiamato allo stesso modo: medico appunto.