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La resilienza che piace a Conte e nessuno capisce

C'è una parola che piace tantissimo al premier Conte: resilienza. Lui questa parola la ficca nei momenti più alti dei suoi discorsi, forse perchè gli piace il suono, o perchè in quel momento deve mascherare con una bella parola un pensiero diverso (questo avviene spesso nella mente umana ed è oggetto di seri studi psicologici). L'altro giorno mentre spiegava i colori delle zone e le limitazioni conseguenti Conte ha detto testualmente: "la scelta si baserà su 21 criteri, tra i quali quelli fondamentali dell'indice di contagio Rt e della resilienza degli ospedali". Ora, per dare un tono "scientifico" al mio ragionamento ricordiamo a seguire la definizione di resilienza: 1. Capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. 2. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Quindi, nel primo caso Conte voleva dire che si va in zona rossa, arancione o gialla a seconda che il cemento e i mattoni degli ospedali di quella regione resistano di più o di meno al flusso di ricoveri. Nel secondo caso voleva dire che si va nelle suddette fasce colorate a seconda della tenuta psicologica della popolazione di ogni singola regione. A dire il vero, in entrambi i casi, non si capisce cosa voleva dire. Ma, per non trarre conclusioni avventate, mi sono letto i 21 punti in base ai quali si passa da un colore all'altro (e li riporto di seguito cosi li potete leggere anche voi). Ovviamente non c'è traccia di resilienza. Ma a questo punto la domanda è: visto che siamo già terrorizzati da numeri che non capiamo, vogliamo almeno usare parole comprensibili quando provate e spiegarci che fine facciamo?

SE VOGLIAMO CONSERVARE UN PO' DI IRONIA IN UN MOMENTO TRAGICO GUARDATE IL VIDEO SOTTO CHE GAREGGIA IN CHIAREZZA CON LE DICHIARAZIONI DI CONTE



I 21 PUNTI IN BASE AI QUALI SI PASSA DA UN COLORE ALL'ALTRO



Non solo il più volte nominato indice Rt, che resta comunque il più importante, sono 21 i parametri che concorrono a stabilire se una regione è zona rossa, arancione o gialla. Il verde non c’è perché nessuna zona d’Italia è libera dalla circolazione del virus. Sono le stesse regioni, con censimento bisettimanale, che forniscono al Ministero della salute i dati sull’andamento epidemiologico locale: questi stabiliscono il livello di rischio e resilienza e portano alle misure restrittive.

Gli indicatori esistono già dalla primavera scorsa, il decreto è di aprile, e sono appunto 21.

Alcuni sono facoltativi e questo rende il dato meno omogeneo, anche per questo ci sono contestazioni da parte delle regioni, alcune delle quali hanno mandato dati parziali e non in modo continuativo. È più facile finire nel lockdown che uscirne perché è lenta la discesa dell’indice Rt perché il principio di precauzione prevale.

CASI
1) Il primo indicatore è il rapporto fra il numero di casi sintomatici notificati per mese, con l’indicazione della data di inizio, e il totale di casi sintomatici notificati al sistema di sorveglianza nello stesso periodo.

2) Il secondo è ancora un rapporto, ma questa volta fra il numero di casi, per mese, con ricovero in ospedale, esclusa la terapia intensiva, e il totale nello stesso periodo.

3) Il terzo parametro fa lo stesso rapporto con i casi finiti in terapia intensiva.

4) Il quarto parametro mette a confronto i casi per comune di domicilio o residenza rispetto al totale.

NUMERI RSA
5) Numero di checklist somministrate settimanalmente a strutture residenziali sociosanitarie

6) Numero di strutture residenziali sociosanitarie rispondenti alla checklist settimanalmente con almeno una criticità riscontrata.

TAMPONI
7) Percentuale di tamponi positivi escludendo le attività di screening e il re-testing degli stessi soggetti.

TEMPI
8) Tempo tra data inizio sintomi e data di diagnosi.

9) Tempo tra data inizio sintomi e data di isolamento (opzionale).

QUANTE PERSONE
Qui si contano le persone che lavorano a cercare i contatti dei positivi quindi l validità delle attività di monitoraggio.

10) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale al contact-tracìng.

11) Numero, tipologia di figure professionali e tempo/persona dedicate in ciascun servizio territoriale alle attività di prelievo/invio ai laboratori di riferimento e monitoraggio dei contatti stretti e dei casi posti rispettivamente in quarantena e isolamento.

CASI CONFERMATI
12) Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti/totale di nuovi casi di infezione confermati.

13) Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.

14) Rt, indice di trasmissione del virus, calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzano due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).

15) Numero di casi riportati alla sorveglianza sentinella Covid-net per settimana.

16) Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata Covid-19 per giorno.

17) Numero di nuovi focolai di trasmissione. Si segnalano due o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito.

18) Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.

OSPEDALI
19) Numero di accessi al Pronto Soccorso con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a Covid-19 (opzionale).

20) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti Covid-19.

21) Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.