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Liberi di rifiutare il vaccino, ma non di truccare le carte per scegliere

C'è una regola di buon senso e civiltà che sta alla base di qualsiasi norma e, se osservata, renderebbe inutile miliardi di leggi. "La libertà di ciascuno finisce dove inizia la libertà degli altri". Se questa norma la applichiamo a quanto sta accadendo per i vaccini (mi riferisco ai comportamenti dei vaccinandi) forse riusciamo a discernere cosa è socialmente giusto fare e cosa no. Ognuno è libero di non vaccinarsi, ma se lavora per esempio come infermiere o medico a contatto con i pazienti non può pensare di esercitare questa libertà a rischio dei malati. Ognuno è libero di non vaccinarsi, ma non può pensare, magari facendosi passare per accompagnatore di un soggetto fragile, di avere diritto a Pfizer invece di AstraZeneca perchè la sua testa e quello che ha sentito (senza approfondire) così gli dice. Ciascuno è libero di non vaccinarsi, ma non può ritenersi libero di intralciare la già difficile campagna vaccinale non presentandosi all'appuntamento con la vaccinazione senza disdire e fregandosene altamente dello sforzo che gli operatori sanitari stanno facendo. Ciascuno è libero di fare quello che vuole a casa propria per Pasqua e Pasquetta, ma non di invitare 20-30 persone e vanificare i sacrifici che tutta l'Italia sta facendo. Altri esempi del genere sono certo vi verranno in mente da soli.