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Lotta al Covid, il flop dei medici di base

Partiamo da un fatto. La Regione Campania ha comunicato che, nei giorni scorsi, a partire da lunedi i medici di base avrebbero, su richiesta dei loro pazienti, inserito nella piattaforma per le vaccinazioni i pazienti fragili (secondo un apposito elenco di aventi diritto) a cui fare le vaccinazioni con priorità. Per pazienti fragili, giusto per semplificare, si intendono oncologici, immunodepressi e così via discorrendo. Ieri la Regione Campania ha comunicato quanto riportato nella foto : "L'adesione può essere registrata i forma diretta, senza rivolgersi ai medici di medicina generale". In pratica ha subito tolto di mezzo il coinvolgimento dei medici di base in questa operazione perchè la cosa non funzionava.
Cosa è accaduto? Che i medici di base hanno risposto in minima parte, nella stragrande maggioranza dei casi non hanno fatto assolutamente nulla. Più o meno la stessa cosa è accaduto per la cura i pazienti colpiti da Covid che avrebbero dovuto essere curati (almeno a distanza, per telefono quelli domiciliari) dai loro medici di base.
Ora, ovviamente, si parla per categorie non per singoli medici. Ci sono medici di base che si stanno battendo con tutte le loro forze contro la pandemia e ci sono medici di base che hanno anche perso la vita ini questo loro sforzo. Ma gli atti eroici non assolvono tutta la categoria, anzi gli atti eroici sono una sconfitta per la categoria. Una società che funziona e in cui tutti fanno il loro dovere non ha bisogno di eroi e non deve permettere che un singolo individuo si sacrifichi fino alla morte. Questo vale per tutte le categorie. Se un giornalista viene ucciso dalla camorra per quello che ha denunciato è una sconfitta per tutta la categoria perchè i suoi colleghi non hanno denunciato le stesse cose e lui, lasciato solo, è divenuto bersaglio dei clan. Allo stesso modo se un magistrato viene ucciso dalla mafia è perchè si è trovato isolato (anche dagli altri colleghi) ed ha fatto quello che sembrava un dovere eccezionale molto spesso perchè non era un dovere diffuso in tutta la sua categoria.
Ebbene, nel momento in cui lo sforzo degli operatori sanitari italiani nella lotta al Covid, viene candidato al premio Nobel c'è bisogno di uno scatto di orgoglio da parte di tutti. Tutti individualmente perchè parte di una categoria e di una collettività e di un Paese. I medici di base sono l'anello più importante della rete sanitaria nazionale ma così come vengono impiegati non ci consentono di affrontare questa emergenza e le emergenze che verranno. Il settore deve essere riorganizzato con compiti e funzioni elastiche e diffuse. Non si può pensare di scrivere ricette per 5000 euro netti al mese e poi ritenere che 15 euro in più a paziente non siano sufficienti per registrare in piattaforma pazienti oncologici che hanno bisogno di vaccino. Lo dico brutalmente ma è cosi. E lo dico in difesa di tutti quei medici di base che invece, anche gratis, sono sempre a disposizione dei loro pazienti e onorano 24 ore su 24 il giuramento di Ippocrate che hanno fatto.

Ps.
A questo punto mi sembrano profetiche le parole di Tina Turner in We don't need another hero che riporto qui sotto e che potete sentire nella stupenda canzone nel video 


Non Abbiamo Bisogno Di Un Altro Eroe
Fuori dalle rovine
fuori dalle macerie
Non possiamo commettere gli stessi errori questa volta
Noi siamo i bambini,
l'ultima generazione
Noi siamo quelli dimenticati
E mi chiedo quando mai cambieremo
Vivendo sotto la paura, finché non rimane altro

Non abbiamo bisogno di un altro eroe