
Non c'è privacy per i parlamentari accattoni
Ne hanno fatto richiesta cinque deputati, lo hanno ricevuto in tre. Mentre ancora, dopo lo scandalo dei parlamentari che hanno ottenuto il bonus da 600 euro, non escono i nomi dei “colpevoli”, fonti parlamentari hanno rivisto il numero delle persone coinvolte. Secondo le ultime indiscrezioni quindi si tratterebbe di due leghisti e un esponente M5s. In un primo momento si era parlato anche di un beneficiario di Italia viva, ricostruzione smentita dal presidente dei renziani Ettore Rosato che se l’è presa direttamente con l’Inps: “Il modo di fare servizio pubblico così è barbaro”. Inoltre ci sarebbero circa 2000 tra consiglieri, assessori regionali e sindaci che hanno chiesto e ottenuto il bonus. Ebbene la privacy è un diritto che si comprime a seconda della notorietà e del ruolo pubblico. In questo caso, a mio parere, la privacy degli accattoni non esiste. Quindi non l'Inps, ma la Camera di appartenenza, deve rendere noti i nomi e i partiti coinvolti, anche a garanzia degli altri parlamentari che potrebbero essere confusi con gli accattoni in questione.