
Per aggirare i divieti delle zone rosse, Capodanno in mare: un'altra pensata per far 'fesso' il virus
LA NOTIZIA
Festa in nave senza divieti: il Capodanno in “zona blu”. Una nuova area, blu come il mare, quello in cui salperanno le navi da crociera, per le uniche feste di Capodanno ammesse. Niente di illegale gli organizzatori di questi eventi naviganti, hanno semplicemente sfruttato quanto stabilito dall’ultimo decreto firmato dal presidente del Consiglio, che non ha previsto lo stop delle crociere.
Se anche dal punto di vista commerciale ed economico ci si organizza per aggirare i divieti sanitari vuol dire che abbiamo perso di vista la motivazione per cui queste restrizioni vengono imposte. La ragione è questa: la salute pubblica, la vita o la morte. Solo per questa ragione possiamo giuridicamente e logicamente accettare una limitazione inaccettabile della nostra libertà individuale. Quindi è assurdo che alcune società organizzano e pubblicizzano feste di Capodanno in mare, perchè lì si può fare di tutto: ballare, mangiare insieme, sentire musica insieme, assistere a spettacoli teatrali. Il Covid viene ossia considerato alla stessa stregua del proibizionismo americano che, tra il 1920 al 1933, proibì la produzione e il consumo di alcol negli Usa. Ma quella legge aveva motivazioni economiche e, di riflesso, produsse contrabbando e locali, molti appunto sulle imbarcazioni, dove si poteva bere e ubriacarsi alla faccia della legge stessa. Ora invece si va in nave per stare insieme senza limiti e alla faccia dei sacrifici che fanno gli altri. Può andare anche bene, ma se scoppia un focolaio a bordo (come già accaduto su decine di navi) i signori croceristi che volevano fare "fesso il virus" dovrebbero restare in mare fino alla fine della pandemia.