featured image

Reddito: non è guerra tra poveri, ma tra poveri e truffatori

Il Governo ha chiuso drasticamente i rubinetti del reddito di cittadinanza ed è scontro e polemica. In realtà le posizioni sono molto diversificate, sia tra chi ha ricevuto l'sms "incriminato", sia tra chi protesta. Punto primo: il reddito di cittadinanza così come è stato istituito era e resta il più grosso disastro mai realizzato nella storia dell'amministrazione pubblica italiana. Dare soldi a tutti senza verificare le reali condizioni di bisogno ha creato uno sperpero di denaro pubblico vergognoso ed ha sottratto risorse al welfare e a chi davvero aveva ed ha bisogno di sostegno.
Ora che il reddito in quella forma vergognosa non c'è più, non si è scatenata una guerra tra poveri, ma una guerra tra poveri e truffatori. I poveri, come sempre i più deboli, sono coloro che hanno davvero bisogno di sostegno e nei confronti dei quali il Governo deve subito intervenire. I truffatori sono le centinaia di migliaia di delinquenti che hanno dichiarato il falso ed hanno preso soldi che non erano loro dovuti. Gente che ha trasferito fittiziamente residenze, persone che hanno dichiarato redditi fantasma, spacciatori, nullafacenti che hanno trovato la manna dal cielo, lavoratori in nero che incassavano pure il reddito, finanche detenuti ed ergastolani. La cronaca ha documentato e continua a documentare centinaia di migliaia di questi truffatori che una volta scoperti dovrebbero restituire quanto percepito. Se se, buonanotte. Punto secondo: è incredibile che mentre prima tutti criticavano il reddito per le ragioni sopra esposte ora (soprattutto partiti ed uomini politici) criticano il Governo che ha fatto quello che in realtà loro chiedevano. E per giunta aizzano la piazza, nemmeno tanto sommessamente, a protestare e a ribellarsi. In realtà solo Confindustria è al momento stata coerente ed ha espresso soddisfazione per la misura del Governo. Del resto uno dei risultati è che subito sono tornati i lavoratori stagionali e alberghi e ristoranti, che non trovavano più personale, hanno ripreso ad assumere.
Altra cosa singolare inoltre è la posizione dei sindacati che pure spingono, senza se e senza ma, a protestare. Ma i sindacati dovrebbero ricordare che il reddito di cittadinanza era una misura destinata a favorire l'inserimento nel mondo del lavoro, che sono stati assunti migliaia di tutor che avrebbero dovuto formare e favorire le assunzioni e che, alla fine, non è stato assunto nessuno. Ebbene quando il reddito c'era non ho notato la stessa solerzia dei sindacati nel pretendere che il sistema per l'avvio al lavoro (visto che venivano impiegati centinaia di milioni di euro) producesse un minimo risultato.
E ora?
Ora partiti e sindacati hanno la straordinaria occasione davvero di protestare contro il Governo in maniera utile: chiedendo velocemente istruttorie per assistere i veri poveri. Non mi sembra il caso di preoccuparsi (perchè fanno più rumore) di tutti gli altri che hanno incassato il reddito senza averne diritto e oggi protestano.