Renzi, o l'accordo sul Recovery o facciamo cadere il Governo: la solita manfrina
"Quando parlo di qualche settimana dico che non può tirare troppo sulle lunghe, se c'è l'accordo" sul Recovery "bene, si va avanti, se non c'è l'accordo è evidente che faranno senza di noi e le ministre si dimetteranno. Non siamo alla ricerca di poltrone ma di idee".
Renzi dixit. Nulla contro Renzi, o meglio nulla contro nessun politico e contro nessun partito. Semplicemente perchè i partiti attuali, tutti, sono svuotati di qualsiasi ruolo e gli stessi iscritti, quando assumo cariche istituzionali, non li considerano affatto. E nulla contro i politici attuali, semplicemente perchè nel vuoto spinto del loro "dire" è sempre più raro il "fare". Per questo non mi appassiona più di tanto la questione se cade o non cade il governo, così come non mi appassiona se cade o non cade un sindaco. Io penso che chi viene eletto dovrebbe restare in carica per tutto il mandato e dovrebbe essere rieletto solo se ha lavorato bene. Così non è. Il giorno dopo l'elezione di un leader nazionale, un presidente di regione o un sindaco, tutti gli altri hanno solo un obiettivo: farlo cadere prima del tempo per sostituirsi a lui. Se questo dal punto di vista umano è comprensibile non lo è dal punto di vista politico. Se per politica intendiamo l'ascolto delle domande individuali per trasformarle in risposte collettive. Quindi la frase di Renzi: "Non siamo alla ricerca di poltrone ma di idee" sintetizza il solito andazzo che, nella migliore delle ipotesi, sta facendo perdere altro tempo prezioso. La politica italiana ridotta ad una macera tela di Penelope, tessuta di giorno e disfatta di notte. Un continuo ricominciare dall'inizio portando a casa ben pochi risultati.