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Riapriamole, non chiamiamole però discoteche...ma ospizi

Quella che vedete nella foto sopra è una discoteca. Inutile descriverla, la conosciamo tutti. Ora vediamo cosa la Conferenza delle Regioni ha deciso di riaprire da lunedi prossimo. Innanzi tutto deve essere un luogo all'aperto e nel quale si accede per prenotazione e i gestori devono conservare per 14 giorni i nomi e i numeri di telefono dei partecipanti. Poi tutti devono accedere in fila per uno a distanza di un metro uno dall'altro, devono indossare le mascherine, non possono prendere nulla al bar, ogni oggetto (tipo bicchiere bottiglia) che viene fornito al partecipante a questo lieto evento deve essere disinfettato. Ai vari partecipanti deve essere misurata la temperatura e se superano i 37,5 gradi devono essere cacciati fuori. Se questi signori vogliono, caso mai, ballare devono riuscirci a distanza di almeno due metri uno dall'altro e non devono sudare o accaldarsi. Questo perchè gli può essere rimisurata la temperatura in qualsiasi momento. Inoltre tutti gli oggetti personali lasciati al guardaroba devono essere sigillati in bustine, disinfettati prima di essere riconsegnati.
Ora io non so cos'è questo luogo che riapre. Non so chi ci andrà mai, però, per cortesia, non chiamatela discoteca. Per come ci viene descritta assomiglia molto più ad un ospizio, quindi io avrei aggiunto la misurazione della pressione a tutti  partecipanti e l'installazione in bagno di un laboratorio rapido per l'analisi delle urine. Almeno chi ci va riesce a farsi in una notte tutti gli accertamenti sanitari fondamentali, evitando le file pazzesche che ci sono ai Cup degli ospedali (li sì le persone sono costrette ad ammassarsi una sull'altra e attendono ore per una visita, ma che ce ne frega, solo se devono ballare ci interessa che siano a due metri). In fondo se le fabbriche che producevano scarpe o vestiti si sono messe a fare le mascherine per sopravvivere, perchè le discoteche non dovrebbero trasformarsi in ospizi notturni con annessi laboratori clinici? Buona salute a tutti.

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