
Stop al mondo di plastica dei social, arriva il Metaverso
Si chiama fuga dalla realtà. E' un'esigenza naturale dell'essere umano dalla notte dei tempi, ma può diventare patologica. In passato si fuggiva dalla realtà, compensando magari una vita che ritenevamo insoddisfacente, con la fantasia. Quindi si leggeva un libro e si sognava l'amore che non c'era, l'avventura desiderata, il successo non conseguito, la bellezza non vissuta. Ora ci sono i social che, spessissimo, vengono interpretati come un mondo di plastica. Così uomini e donne studiano per ore pose, trucco, abito, location e poi fotoshoppano. Il tutto per apparire ciò che non sono: belli e attraenti. Non lo sono nella realtà ma si accontentano di sembrarlo nel mondo di plastica dei social. Per la stessa ragione postano foto di viaggi, luoghi meravigliosi, cibi prelibati, si inquadrano con un calice in mano davani al mare, alla luna, alle stelle. Si fanno un selfie con un personaggio famoso, se lo beccano. Perchè lo fanno? Ma anche in questo caso per apparire, almeno sui social, quello che non sono: felici. Come se non essere felici fosse una colpa, una sventura e non una normalissima diffusissima condizione umana. Del resto i filosofi non trovano buon albergo sui social (se non per fare copia incolla di qualche frase a sproposito) altrimenti si comprenderebbe che la felicità, in senso statico, non esiste: l'unica felicità è il continuo tendere ad un equilibrio sempre cangevole.
Ma tutto questo, ormai appartiene al passato. Ora c'è il Metaverso, ossia la possibilità di vivere una vita parallela con un avatar. E l'avatar ce lo creiamo noi: bellissimo, intelligente, di successo, colto senza aver mai aperto un libro, invidiato senza mai avere fatto nulla di significativo nella vita. Ma qualcuno dirà: si ma questa non è la realtà? Stupida osservazione, date un po di tempo ai "malati" dei social per rinascere nel Metaverso e sfido chiunque a capire più qual è la realtà. Tutti noiosissimamente perfetti.