
Virus, prepariamoci a cambiare colore
E' umano, se stiamo bene, la cosa che più ci preoccupa è la limitazione della nostra libertà. Ma, se non stiamo bene, anche qualche sacrificio alla nostra possibilità di spostamento lo sopportiamo in vista della guarigione. Per tale ragione ieri, quando a sorpresa ci siamo scoperti "gialli" e non "arancioni" abbiamo avuto in Campania un moto di esultanza. Possiamo circolare tra i Comuni e, di fatto, visto che già il Governatore aveva imposto norme più restrittive rispetto al resto d'Italia, tutto è rimasto come prima. Ma quei colori che hanno suscitato tanta ironia (e l'ironia è una buona medicina in caso di crisi) non dobbiamo considerarli come uno status acquisito e immutabile. Forse non ci siamo resi conto che è stato attivato un meccanismo automatico per cui, al cambiamento di alcuni parametri, si passa dal giallo all'arancione, dall'arancione al rosso e, viceversa, dal rosso all'arancione e da questo al giallo. Ma cosa determinerà questi passaggi? Siccome è impossibile che la capacità recettiva degli ospedali posso essere ampliata velocemente ciò che può salire velocemente è solo il numero di contagi. Può invece scendere, ma lentamente, lo stesso numero di contagi. E poichè l'unica arma per rallentare il virus consiste nelle nostre precauzioni, prepariamoci a "cambiare colore" se ci saranno sconsiderati comportamenti di massa. Non ce ne rendiamo conto ma, da ieri, siamo saliti su un'altra "giostra" che inciderà notevolmente sulla nostra libertà di azione.
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